Descrizione
Nel 1958 l’Italia si apprestava a vivere quelli che furono definiti gli anni del boom economico.
La grande migrazione da Sud a Nord, le fabbriche, le università, la modernità.
La Grande Guerra aveva messo in ginocchio ogni singola famiglia. Non aveva risparmiato niente e nessuno, le sue conseguenze erano state trasversali e lunghe.
Democratiche come solo le disgrazie sanno essere.
È in questo ambiente di grandi cambiamenti che la Zecca di Stato commissiona a Pietro Giampaoli una nuova moneta che potesse portare ovunque un messaggio di bellezza e di speranza.
Una moneta che si facesse capire anche da chi non parlava italiano.
Una moneta che raccontasse la grandezza dell’Italia.
E così, Pietro Giampaoli, dopo diverse bozze e prove, stabilì che questa moneta doveva ricordare il Rinascimento.
E lo fece raffigurando le tre caravelle sul retro, e, sul fronte, sua moglie.
Non una sovrana, non una musa storica nota, non una Dea, non la protagonista di un quadro famoso.
Sua moglie.
Eppure, di Letizia Savonitto, che circola nelle nostre case in milioni di copie dal 1958, io ne conosco solo il nome ed il numero di figli. Cinque, così adesso lo sapete anche voi.
Sono certa che fosse una donna straordinaria però.
Non ci finisci per caso in milioni di copie.
Per questa collana mi sono divertita ad esaltarne il profilo incorniciandolo in un abbraccio di argento a due fili decorato da tre perle e da un passante di microperle per la catena cardano diamantata.
È possibile averla in tre misure, disponibili solo tre pezzi.
Grazie Letizia per essere esistita. Probabilmente, senza di te, queste monete non avrebbero avuto lo stesso potere.
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